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Osteoporosi: quali sono le cause? E quali sono le possibili cure?

L’osteoporosi è una malattia dell’osso che ne riduce densità e resistenza, rendendo i soggetti affetti a maggior rischio di fratture. Questa condizione interessa principalmente le persone anziane, ma in maniera particolare colpisce le donne, al punto che circa il 30% di esse arriva a sviluppare osteoporosi nell’arco della propria vita. Considerando il generale invecchiamento della popolazione e tenendo conto di come la maggior parte delle persone più anziane sia di sesso femminile ti apparirà chiaro come l’osteoporosi sia un importante problema per la salute.

Il normale metabolismo osseo

Potrebbe sembrarti poco intuitivo, ma l’osso si rimodella continuamente nell’arco di tutta la vita della persona. Verrebbe naturale, infatti, pensare all’osso come a quanto di più statico nel corpo umano, ma, in realtà, ogni piccola lesione o trauma induce un processo di riassorbimento e deposizione di nuovo materiale, al fine di rinforzarlo e aumentarne la resistenza.

Il processo di rimodellamento è dominato da due tipi di cellule, chiamati osteoclasti e osteoblasti. Mentre i primi si occupano del riassorbimento dell’osso vecchio, i secondi hanno il compito di deporre nuova matrice ossea, la quale andrà poi incontro a calcificazione, processo che conferisce resistenza. Tutto questo potrà appartirti complicato al momento, ma, al fine di comprendere appieno le cause dell’osteoporosi, è importante che tu sappia due cose:

  • Il processo di riassorbimento è regolato dagli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili;
  • La calcificazione dell’osso neoformato dipende fortemente dai livelli di vitamina D.

Le cause dell’osteoporosi

Le cause dell’osteoporosi sono le più disparate, pertanto ci limiteremo a offrirti una panoramica delle più rilevanti:

  • Sedentarietà;
  • Fumo di sigaretta;
  • Menopausa;
  • Carenza di calcio.

Ridotta attività fisica

Come detto in precedenza, l’osso si rimodella continuamente nell’arco della nostra vita, al fine di divenire più resistente. Questo processo, tuttavia, non è automatico e indipendente da noi e dalle nostre abitudini di vita: il principale stimolo al rimodellamento osseo è l’attività fisica. In altre parole, più esercizio fisico facciamo, migliore sarà la qualità delle nostre ossa. Questo deriva dal fatto che il movimento causa dei microtraumi, i quali vanno a stimolare la formazione di tessuto osseo, nuovo e più forte. Appare chiaro, pertanto, come la sedentarietà rappresenti un importante fattore di rischio per l’insorgenza di osteoporosi.

Fumo di sigaretta

Che il fumo faccia male è risaputo, ma forse non sapevi che esso arriva a danneggiare persino le ossa. Alcune delle sostanze contenute nelle sigarette, infatti, hanno un’azione tossica diretta sulle cellule deputate alla deposizione di nuovo tessuto osseo, riducendo il rimodellamento e aumentando il rischio di fratture.

Osteoporosi post-menopausale

Come precedentemente accennato, gli estrogeni sono importanti nel controllo delle cellule responsabili del rimodellamento osseo. In particolare, questi ormoni agiscono regolando l’azione degli osteoclasti riducendone l’azione e, pertanto, diminuendo il grado di riassorbimento osseo.

In seguito alla menopausa la donna va incontro a un drastico calo dei livelli di estrogeni nel proprio corpo, il che comporta, in particolare nei primi anni dalla perdita di fertilità, un’aumentata attività degli osteoclasti, che vedono un incremento della loro azione e una conseguente importante riduzione nella massa ossea. Questo rapido calo nella resistenza dell’osso in corrispondenza della menopausa rappresenta la principale causa di osteoporosi, specialmente se consideriamo il fatto che la vita media delle donne è maggiore rispetto a quella degli uomini.

Carenza di calcio

Il calcio è essenziale per una corretta mineralizzazione dell’osso, la cui resistenza è, pertanto, ridotta fortemente in caso di carenza. Questa può avvenire per una serie di cause:

  • Scarso apporto alimentare, nei soggetti che non si nutrono di latticini e altri alimenti ricchi in calcio;
  • Problemi di assorbimento a livello intestinale, come nel caso della celiachia;
  • Ridotti livelli di vitamina D, essenziale per l’assorbimento del calcio assunto attraverso la dieta.

Le conseguenze dell’osteoporosi

Come visto nei paragrafi precedenti, l’osteoporosi è una riduzione della massa ossea che ne comporta un aumento della fragilità. Questo tuttavia, non implica che ogni persona affetta da osteoporosi debba necessariamente andare incontro a fratture e altri problemi al sistema scheletrico, anzi, la maggior parte degli osteoporotici non sa nemmeno di essere a rischio e non svilupperà alcun problema nel corso della propria vita. Una buona percentuale di malati, tuttavia, andrà incontro a una serie di problematiche, in particolare a fratture patologiche e compressioni nervose.

Fratture patologiche

Cosa distingue una frattura patologica da una “normale”? In poche parole, l’entità del trauma. Per chiarire il concetto vi offriamo l’esempio della frattura del collo del femore, osso lungo della gamba, un problema che frequentemente colpisce i malati di osteoporosi. Una persona sana rischia una frattura al femore solo in seguito a eventi molto gravi, come ad esempio in caso di incidente stradale, dove le forze in gioco possono essere enormi. Il soggetto affetto da osteoporosi, invece, rischia di rompersi la gamba semplicemente cadendo dal letto o scivolando in casa, proprio per il fatto che le sue ossa sono più fragili.

Dal momento che l’osteoporosi tende a peggiorare con l’aumentare dell’età, e che quindi la maggior parte di questi eventi accade in soggetti molto anziani, i quali difficilmente riusciranno a recuperare e tornare autonomi dopo un lungo periodo di allettamento forzato, puoi sicuramente comprendere quanto possa essere il rischio e il grave impatto sulla vita che l’osteoporosi può avere.

Compressione dei nervi

Le vertebre, ossa della colonna, sono tra le più a rischio di fratture patologiche, che in questo caso specifico vengono chiamate crolli vertebrali. Dal momento che queste ossa hanno il compito di sostenere e proteggere il midollo spinale e i nervi che da esso fuoriescono, una frattura a questo livello può comportare una compressione di questi ultimi, con conseguente dolore, riduzione della sensibilità e debolezza nell’area innervata.

Le cure per l’osteoporosi

Come abbiamo visto, l’osteoporosi è una malattia subdola, che non necessariamente dà segno di sé fino al momento di una frattura. Per questa ragione, uno degli aspetti fondamentali nella cura dell’osteoporosi è la prevenzione. Nei casi più a rischio è possibile, invece, ricorrere a rimedi farmacologici.

Adottare uno stile di vita sano

Mantenere uno stile di vita attivo, in particolare dalla mezza età fino all’età avanzata, è fondamentale per ridurre l’avanzamento dell’osteoporosi e prevenirne i danni, che come abbiamo visto possono essere molto gravi e invalidanti. In particolare, i medici consigliano di:

  • Fare attività fisica regolare, almeno 30 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana, per stimolare il rimodellamento osseo e mantenerlo più forte;
  • Passare tempo all’aperto, per aumentare i livelli di vitamina D, che viene prodotta dalla nostra pelle in seguito all’esposizione ai raggi solari;
  • Assumere alimenti ricchi in calcio, in particolare latticini;
  • Smettere di fumare.

Rimedi farmacologici

Nei casi più a rischio, il medico può prescrivere una serie di farmaci che agiscono a livello delle cellule responsabili del rimodellamento osseo:

  • Terapia ormonale sostitutiva, particolarmente importante nei primi cinque anni dall’inizio della menopausa, per mitigare il drastico calo nella densità ossea che si verifica in quel periodo;
  • Bifosfonati, farmaci che riducono l’azione degli osteoclasti e, pertanto, diminuiscono il riassorbimento di tessuto osseo e l’indebolimento strutturale che ne consegue;
  • Raloxifene, farmaco che mima l’azione degli estrogeni a livello osseo e che serve a contrastare il calo di questi ormoni nel periodo post-menopausale;
  • Denosumab, anticorpo monoclonale che impedisce l’attivazione degli osteoclasti e la loro azione destruente l’osso.

Conclusioni

L’osteoporosi è un processo lento e continuo, che porta all’indebolimento delle ossa col passare degli anni. Si tratta di una malattia infida, che può restare nascosta a lungo, per poi manifestarsi in maniera drammatica e invalidante, specialmente nelle persone anziane. Nonostante ciò, il processo può essere contrastato e rallentato, essendo alcune delle principali cause strettamente legate allo stile di vita che conduciamo. Pertanto, non possiamo che sottolineare l’importanza di abitudini di vita sane, di una dieta ricca e varia e di attività fisica regolare.